Anche la località L’Acqua ha origini antiche, citata già nel 1043 come “Rio Acqua”. Ci troviamo in Val Limentra, tra Cantagallo e Sambuca Pistoiese, un luogo che è anche punto di partenza per escursioni nella natura: dal Sasso del Consiglio, uno dei siti di Sassi Scritti della Val Limentra, ai sentieri CAI che conducono al rifugio Pacini. La parte più antica del borgo, che troviamo nel comune di Cantagallo, un tempo si chiamava “La Tinta”, nome evocativo e che racconta della sua operosità: qui infatti era forte la tradizione della tintura dei tessuti, con la gora che alimentava la tintoria, il mulino e un piccolo vivaio ittico. Da non perdere per le viuzze del villaggio, l’Oratorio di San Donato, costruito nel 1864 dalla comunità locale.
Peraldaccio
Peraldaccio è un borgo che sembra fuori dal tempo, un angolo autentico e incantevole delle nostre terre il cui aspetto così suggestivo si respira già all’arrivo da Vernio, tramite un antico ponte che gli conferisce un fascino particolare. Il paese è diviso in due zone: la “parte di sopra” e quella “di sotto”, che invitano il visitatore ad esplorare vie e dintorni. Qui, vicoletti stretti e case di pietra sono avvolti da una natura circostante che si svela in tutta la sua bellezza, creando un equilibrio perfetto, tra storia e paesaggio. Altro elemento caratteristico del posto, così come di tante altre località della zona, sono i mulini, testimoni delle produzioni locali. Tra questi il Molino di Donato, il Molino della Menica, Molino di Battibecco e il Molino di Genesio.
Gavigno
Gavigno sembra uscito da una fiaba, avvolto dalle vette più alte del territorio pratese tra cui il Monte delle Scalette e il Monte della Scoperta. La sua storia affonda le radici nel Medioevo e nel dominio dei Cadolingi e degli Alberti e si evolve nelle vicissitudini dei secoli fino ad un rilancio negli anni ’60, quando le case diventano meta di villeggiature e vacanze all’insegna di freschezza, natura e tranquillità. Oggi conserva il suo carattere accogliente ed è una meta speciale per chi ama l’escursionismo, tra castagneti, sentieri e panorami mozzafiato. La storia vivere nei vicoli del borgo, qui troviamo la villa di Rotì e il Tabernacolo di Gavigno, luoghi di grande fascino e da visitare. Gavigno, come le altre frazioni della zona, si presta a visite tutto l’anno. In inverno mostra il suo volto più tranquillo e talvolta imbiancato dalla neve, con l’estate si trasforma in un rifugio ideale per chi cerca un angolo di quiete e natura lontano dalla frenesia.
Le Cannicciaie: Un’antica tradizione nella produzione della farina dolce
Nel cuore della Riserva, un’antica tradizione si intreccia con la storia del territorio: la produzione della tipica farina “dolce” ottenuta dalle castagne. Questa produzione avveniva nelle cannicciaie, strutture particolari destinate all’essiccazione delle castagne, che sono state per secoli un elemento essenziale nella vita delle nostre popolazioni montane. Come erano strutturate le cannicciaie? A metà altezza troviamo un ripiano di travi e assi di legno dedicato alle castagne, che venivano qui calate dall’alto tramite un’apertura. Alla base della struttura, un fuoco acceso e le sue braci permettevano di essiccare lentamente il frutto, un processo meticoloso e antico, che durava circa trenta giorni e richiedeva un’attenzione costante per evitare di bruciare le castagne. La legna utilizzata per alimentare il fuoco era di grossa pezzatura, sopra la quale veniva gettata la “loppa”, la buccia delle castagne dell’anno precedente. Una volta che le castagne si erano seccate ed erano ancora calde, venivano raccolte in sacchetti di canapa e battute su grossi ceppi di legno per separare la “loppa” dal frutto. Il passo successivo prevedeva un’operazione curiosa: i sacchetti venivano fatti saltare in aria, sfruttando la forza del vento per completare la separazione. Il procedimento era ora a buon punto. Le castagne erano pronte per essere macinate nei mulini locali, trasformandosi nella diffusa farina “dolce”, un prodotto fondamentale per l’alimentazione delle comunità montane. Per conservare la farina, si procedeva a pressarla nei cassoni, riducendo al minimo il contatto con l’aria per evitare l’insorgenza di muffe o insetti.
Le sorgenti del Bisenzio
Il fiume Bisenzio, simbolo della Valle, principale via d’acqua della provincia di Prato e fulcro della vita contadina e industriale dei nostri territori, nasce qui, nel cuore della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo. Il nome stesso del fiume, derivante da “bis-entius” (doppia corrente), racconta di una nascita particolare: la confluenza di due corsi d’acqua che, con il loro incontro, danno vita a questa importante via fluviale. Le origini del Bisenzio sono state oggetto di studio fin dal XIX secolo, quando gli studiosi si sono cimentati nell’individuare le sue sorgenti. Oggi, le teorie più recenti indicano il Fosso delle Barbe e il Torrente Trogola come i due corsi d’acqua che alimentano il fiume. Caratteristica di questi corsi d’acqua, che attraversano un territorio incontaminato, sono le acque straordinariamente pure, che ospitano una fauna acquatica variegata e interessante. Tra i flussi troviamo lo scazzone, crostacei come il gambero di fiume e anfibi come la salamandra pezzata, testimoni della salubrità dell’ambiente. Legato alla storia del Bisenzio sono i mulini, alcuni dei quali sono ancora in attività e legati alla tradizione agricola della zona e alla produzione di farine, tra cui quella di castagne, che continua a essere un prodotto tipico del territorio.
Luicciana
Luicciana è un piccolo borgo che emoziona e sorprende, dove ogni angolo racconta di storia ed arte. Qui, lo spirito degli abitati di montagna si fonde con la creatività che si esprime per le vie di un borgo che diventa un vero Museo all’Aperto di arte contemporanea, con opere di rinomati artisti che dialogano con il paesaggio circostante. Tra le case, ecco spuntare affreschi, sculture e installazioni, frutto di un’iniziativa nata per restituire vita e cultura al borgo duramente colpito dalla Seconda Guerra Mondiale. La comunità locale, che trova radici e origine nel Medioevo, ha subito una profonda trasformazione dopo il bombardamento del 1944, e oggi Luicciana si presenta come un vibrante esempio di rinascita culturale e artistica. Le opere di Luicciana vanno dall’Arte Povera alla Land Art, si fondono con l’ambiente e creano una suggestiva fusione di arte e vita quotidiana. Prendetevi un po’ di tempo per passeggiare per il borgo, per imbattervi in installazioni che sembrano raccontare storie di un passato ricco di tradizione e una visione verso il futuro. Oltre alla sua ricchezza artistica, Luicciana offre anche numerose opportunità per immergersi nella natura circostante. Il paese si trova infatti su una piccola altura, dove domina la chiesa di San Michele, uno degli edifici più antichi. A pochi passi dal borgo, due corsi d’acqua, il rio Fiumicello e il Bisenzio, invitano a rilassarsi ed esplorare, magari alla scoperta dei mulini storici, come il Mulino di Cecco e il Mulino del Rotone!
Cascina di Spedaletto
Nell’antica Cascina di Spedaletto troviamo il Rifugio Centro Visite della Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo, gestito dall’associazione Passione Natura: BiObiettivi. Soggiornare nel Rifugio permette di cogliere i valori della gestione in un equilibrio umano e naturale che unisce gli aspetti ambientali e la storia del territorio che circonda la Cascina, promuovendo un utilizzo delle risorse e delle energie naturali rispettoso e compatibile il mantenimento degli equilibri ambientali di cui anche l’uomo fa parte. Soggiornare e visitare il Rifugio Centro Visite permette quindi di vivere da vicino questi aspetti anche grazie ad eventi per adulti e bambini, escursioni, laboratori, uscite scolastiche, momenti ricreativi ed incontri di approfondimento, cercando di creare il terreno per uno scambio culturale ed esperienziale. Il rifugio è un punto dove poter pernottare durante le esplorazioni della Riserva o per ritagliarsi una fuga nella quiete montana. Può ospitare 16 persone in camerate comuni con letti a castello, ha un ampio salone che consente di ospitare gruppi più numerosi muniti di materassino personale. Escursioni In ogni stagione il Rifugio Centro Visite propone un programma di passeggiate ed escursioni guidate di diverse difficoltà e durata, alla scoperta della Riserva Naturale e del territorio circostante, ideate e condotte da Guide Ambientali Escursionistiche. Seguite i canali web del sito e della Cascina per non perdervi le uscite tematiche. Didattica per le scuole e campi estivi Vivere l’ambiente naturale significa riscoprire un legame da cui negli ultimi temi ci si è allontanati. La didattica del Centro propone un approccio ambientalista che va oltre la sola tutela dell’ambiente, favorendo un modo di vivere consapevole e sostenibile. In questo contesto, l’educazione ambientale è fondamentale, e le scuole sono invitate a partecipare a attività didattiche ed esperienziali, come escursioni e laboratori. Ogni estate, inoltre, vengono organizzati campi estivi residenziali per bambini dai 7 ai 13 anni, con esperienze in natura, giochi e attività culinarie. Tra gli eventi e le attività del centro ogni anno vi sono: eventi divulgativi a tema naturalistico, eventi divulgativi a tema storico, eventi sui mestieri del territorio, laboratori creativi con materiali naturali, visite a castagneti, seccatoi e mulini ad acqua, attività olistiche nella natura, orienteering caccia al tesoro nella natura, percorsi di terapia forestale, letture e spettacoli teatrali, pomeriggi musicali, proiezione di documentari e reportage di viaggi, esposizioni fotografiche. Gestione del rifugio Il rifugio è gestito dall’associazione Passione Natura: BiObiettivi. L’obiettivo dell’associazione è quello di promuovere la conoscenza e la fruizione consapevole del territorio della Riserva e di quello circostante. Il progetto di gestione prevede di unire gli aspetti ambientali e la storia del territorio che circonda la Cascina, mettendo in evidenza il rapporto tra gli ecosistemi naturali e la presenza dell’uomo. Contatti Telefono: +39 347 193 3742 e +39 338 303 7439E-mail: cascina.spedaletto@gmail.comSito web: www.cascinadispedaletto.itFacebook – www.facebook.com/cascinaspedalettoInstagram – www.instagram.com/cascinaspedaletto/
Rifugio Le Cave
Il rifugio è una casa auto-sostenibile immersa nel bosco della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo, a circa 800 metri di quota, ed è gestito dai volontari di Legambiente Prato. Il rifugio è centro di educazione ambientale di Legambiente (CEA). un luogo di difesa dell’ambiente di pratiche di ecosostenibilità, il posto ideale per grandi, bambini, famiglie e gruppi di amici che vogliono vivere il totale contatto con la natura in una antica cascina in pietra completamente ristrutturata, con cucina attrezzata che propone i piatti tipici della zona, sala da pranzo e una saletta bar con camino dove poter sostare godendosi un buon libro o vivere dei momenti di convivialità. Il rifugio offre inoltre ampi spazi comuni interni ed esterni, dispone di un ambiente per la didattica e la proiezione di foto e filmati, di un barbecue ed un forno a legna esterni. Elettricità e riscaldamento sono alimentate da fonti rinnovabili: il rifugio dispone infatti di un impianto fotovoltaico, di una caldaia a legna ed è presente un pannello solare per l’acqua calda sanitaria. Il rifugio è inoltre inserito come punto sosta nella Ippovia della Provincia di Prato. La struttura può ospitare fino a 24 ospiti su letti a castello con materassi appena rinnovati e di comodi cuscini in memory, suddivisi in 3 camerate; è dotato di bagni e docce con acqua calda nella stagione fredda. Hai mai dormito in una cannicciaia? Il rifugio permette di vivere un’esperienza davvero unica: dormire in un alloggio fuori dal tempo recuperato da una struttura in pietra dedicata all’essiccazione delle castagne, una cannicciaia con cucina, tavolo e letti disposti su due piani illuminati da numerose candele, per provare un’esperienza unica di avvicinamento alla natura! Gestione del rifugio Dal 2002, Legambiente Prato gestisce il Rifugio Le Cave, affidato dal 2011 a un gruppo di giovani soci impegnati nella valorizzazione della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo. Il team è composto da guide ambientali escursionistiche professionali, cuochi, laureati in diverse discipline e appassionati di natura, e lavora tutto l’anno per gestire il rifugio e il Centro di Educazione Ambientale, offrendo attività per le scuole, i campi estivi residenziali, i numerosi eventi organizzati durante l’apertura annuale, il tutto, all’insegna della sostenibilità e della conoscenza del territorio. ContattiTelefono: +39 338 6172364Email: info@rifugiolecave.itSito web: www.rifugiolecave.it FacebookInstagram
Rifugio Pacini
Situato a quota 1001 al Pian della Rasa, il rifugio ha da sempre affascinato escursionisti e appassionati. Questo rifugio, immerso nei Monti di Ponente, si erge su un ampio pianoro che domina le valli del Bisenzio e della Limentra, offrendo panorami mozzafiato e un’atmosfera di pace. Il rifugio è situato ai margini di rigoglioso bosco di faggi e vanta una vista panoramica sulla Valle della Limentra, rendendolo una meta ideale per escursioni a piedi o in bicicletta che vogliono vivere al massimo natura e territorio. Sostare nel rifugio è anche fare un viaggio nella sua storia che risale al 1930, quando la Società Alpina “Emilio Bertini”, diventata Sezione del Club Alpino Italiano, decise di avviare il progetto di costruzione. I lavori di costruzione iniziarono il 7 Giugno 1931 e, nonostante le difficoltà incontrate, il 5 Luglio 1936 il rifugio fu finalmente inaugurato, diventando un punto di riferimento per gli amanti della montagna. Gestione del rifugioIl rifugio è passato in gestione ai volontari dell’Operazione Mato Grosso. ContattiTelefono: +39 339 8196922E-mail: info@rifugiopacini.itSito web: www.rifugiopacini.itFacebookInstagram
Migliana
Nome e racconti ci portano a pensare che Migliana possa essere stata fondata durante l’epoca romana dal console Emilio. Le sue vicissitudini poi la portarono ad essere dominata dai Conti Alberti nel Medioevo e via via, la sua storia è arrivata al tempo attuale. Oggi però, passeggiare per Migliana, permette di immaginare e rivivere atmosfere lontane. Troviamo la Chiesa Vecchia, datata almeno al 1189, l’edificio più antico, e la Chiesa nuova, dedicata a Santa Maria Assunta e costruita alla fine degli anni ’30 del secolo scorso. Altra peculiarità del posto è il legame tra Migliana e la cultura del bosco e all’agricoltura. Tra i prodotti principali, le castagne: per secoli un alimento fondamentale per gli abitanti del luogo e una risorsa economica per il commercio. Meta di soggiorni e villeggiature, ieri, anche oggi Migliana non smette di attirare turisti e curiosi grazie ai suoi eventi e alle possibilità che regala per vivere il territorio vivace tutto l’anno. Pensate che, per esempio, a Natale la magia del posto si fonde con la tradizione dei presepi allestiti dai residenti in ogni angolo del borgo, dalle nicchie alle stalle, dalle pareti rocciose ai giardini. Alcuni di questi presepi sono veri e propri capolavori di artigianato, con meccanismi che li rendono particolarmente affascinanti. Se la vostra vocazione è la natura e l’outdoor allora dovete sapere che Migliana è uno dei punti di accesso alla Riserva Naturale Acquerino Cantagallo, perfetto punto di partenza per passeggiate e avventure nella maestosa Riserva.