Breve anello di 4 km di bassa difficoltà adatto anche ai bambini e a chi ha poca familiarità con le escursioni. L’anello parte dalla Cascina di Spedaletto e porta al vicino Poggio di Celso a quota 1100 m. L’anello e la sua altitudine sono perfetti per il periodo estivo, per godersi le quote più alte e la frescura della Riserva che assieme ai panorami di “alta quota” regalano una vera esperienza.
Cascina di Spedaletto – Passo della Valicatoia
Breve anello di 8 km di bassa difficoltà che permette di partire alla scoperta del Passo della Valicatoia con partenza da Cascina di Spedaletto. Il percorso permette di godere della bellezza naturale della riserva con un dislivello tale che lo rende accessibile anche ai meno allenati, con arrivo e partenza da uno dei rifugi della Riserva che in periodo di apertura offre anche la possibilità di fermarsi a mangiare.
Cascina di Spedaletto – Passo degli Acandoli
Il giro ad anello di poco più di 19 km e di difficoltà medio-alta, consigliato a chi ha esperienza di escursioni selvagge nei boschi. Il percorso inizia dalla Cascina di Spedaletto a quota 900 m e, dopo una breve pendenza in salita si arriva a toccare i 1000 metri per poi percorrere una lunga discesa di 6 km circa durante la quale incontreremo Cascina di Vespaio e nel punto più basso il Mulino dell’Almanacco. Da qui il tracciato sale di quota nuovamente per i successivi 6 km circa, accompagnandovi vicino a corsi d’acqua e silenziose foreste. Proseguire per Poggio del Bastogio (760 m), Poggio del Pagano (790 m), Passo delle Cavallaie (800 m) fino al Monumento del Passo degli Acandoli a quota 850 m. Seguire la traccia fino al ritorno a Cascina di Spedaletto.
Cantagallo – Passo degli Acquiputoli
Itinerario ad anello di media difficoltà, della lunghezza di 16.5 km con partenza dal centro visite Cantagallo. Dopo aver parcheggiato l’auto nell’area dedicata del Centro Visite Cantagallo ci si addentra nella grande Riserva Naturale lasciando alle spalle l’abitato, dopo aver intercettato per il primo tratto Via della Rasa, per poi addentrarsi nel bosco. Si affronta la prima salita verso Passo del Trebbio, per poi dirigersi verso La Cerchiaia. La seconda salita ci porta al punto più alto dell’anello e dell’intera Riserva Naturale Acquerino Cantagallo: Monte Bucciana e si prosegue verso Foce di Cerbiancana. Si arriva all’estremo della nostra partenza, al Passo degli Acquiputoli, tra faggete e scorci suggestivi. Nella tratta successiva si incontrerà il rifugio Cascina Le Barbe e il sito dove sorgeva il Faggione di Luogomano, un luogo dove poter sostare nell’intensa atmosfera di un luogo che era simbolo di questa antica foresta. Si prosegue per il Casotto del Bindini originariamente usato come magazzino e bivacco dagli operai forestali e si continua verso Cannicciaia alla Stufa e poi Casotto di Cerliano, costruzione suggestiva in pietra che offre un rifugio accogliente e ben fornito per un ristoro durante le escursioni e nei cui pressi troviamo la fonte Santa, un toccasana durante le escursioni. Ultimo punto tappa attraversato sarà il Rifugio Le Cave dove potrete sostare per ripartire alla volta del Centro visite Cantagallo, tornando al punto di partenza
La Centrale
Scendendo verso il torrente Carigiola, troviamo La Centrale: un angolo affascinante, dove poter vedere le storiche Case Torri e il Mulino di Genesio. Il nome del borgo deriva proprio dalla centrale idroelettrica realizzata negli anni Venti per illuminare i borghi vicini della montagna.Tra storia e scorci, dietro le Case Torri, troviamo un sentiero CAI che conduce proprio alla scoperta del Carigiola e alle belle cascate, un modo per passare dall’abitato al bosco passo dopo passo! Se volete partire per questa avventura, il percorso parte dal ponte che attraversa il torrente vicino al Mulino di Genesio, un antico mulino che racconta storie di un tempo passato.
Lupo appenninico
Schivo, affascinante, intelligente: il lupo è un meraviglioso animale che popola le foreste della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo. Il lupo è molto difficile da avvistare in quanto la sua nota prudenza e diffidenza lo porta ad allontanarsi molto al minimo segnale di presenza umana. Inoltre è un animale attivo prevalentemente di notte. Tuttavia, è possibile imparare a conoscerlo meglio per cogliere ogni aspetto ed abitudine di questo animale così speciale. Il lupo si nutre di prede selvatiche, come cinghiali, cervi e caprioli e vive in branco, unità familiari molto strutturate, composta da 2 a 12 individui. In esse, ogni membro ha un ruolo ben definito: da una coppia a guida del branco al resto di preziosi individui, tutti insieme per cacciare e difendere il territorio. La riproduzione del lupo avviene nei mesi invernali, in primavera nascono dai 2 ai 6 cuccioli che, durante i primi mesi di vita, vengono accuditi con grande attenzione dal branco. Il lupo si avvista con difficoltà ma lascia tracce evidenti del suo passaggio e presenza. Dalle feci, dove spesso troviamo tracce di pelo di altri animali preda e posizionati in punti strategici per marcare il territorio, alle orme, tipiche per essere in linea retta, abitudine che permette loro di risparmiare energie. Curiosità: il linguaggio del lupo L’ululato è un mezzo di comunicazione più noto e anche straordinario: ascoltarlo è una vera emozione e nel linguaggio del lupo serve a delimitare il territorio e a segnalare la presenza di altri branchi. Inoltre, è possibile distinguere il suono degli adulti da quello dei cuccioli, proprio come accade tra esseri umani!
Ululone appenninico
L’ululone appenninico è uno degli abitanti della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo. E’ un rospo di dimensioni contenute (meno di 6 cm), facilmente riconoscibile per la sua pelle rugosa e colorazioni vivaci: se la parte superiore del corpo è di tonalità bruna con macchie scure, la pancia è decorata da macchie gialle contornate da reticolature nero-azzurre. La colorazione dell’ululone è il suo maggiore alleato: simile al fondo fangoso delle pozze, lo rende difficile da individuare dai predatori mentre, qualora si senta minacciato, può arcuare la schiena per mostrare il ventre giallo-azzurro come segno di difesa. Dove potete avvistarlo? L’ululone appenninico è molto sensibile alle modifiche ambientali, vive in una vasta gamma di ambienti naturali, ma predilige zone con piccole raccolte d’acqua temporanee e poco profonde, come pozze, fontanili o piccoli ruscelli, spesso esposti al sole. Questi ambienti umidi sono fondamentali per la sua riproduzione: pensa che l’ululone è noto per tornare ogni anno nelle stesse pozze. L’abitudine dell’animale e la necessità dell’ambiente specifico per la riproduzione comporta un rischio maggiore di perdita di intere popolazioni, qualora si violasse il suo habitat. Curiosità Sai perchè si chiama così? Il nome deriva dalla sua abitudine durante l’accoppiamento. Il maschio, una volta trovato il luogo ideale per la riproduzione attira la femmina con un vero e proprio “canto”, debole e udibile solo a breve distanza e che ricorda un ululato. Da qui il curioso nome! La riproduzione dura da aprile a ottobre, ma il picco avviene tra maggio e luglio. Le uova vengono deposte in piccoli gruppi (fino a 100) su vegetazione sommersa, e i girini, di solito meno di 1 cm alla nascita, affrontano un alto tasso di mortalità, principalmente a causa dell’essiccamento precoce delle acque. L’ululone può vivere fino a 20 anni e, nonostante la sua fragilità, è un esempio affascinante di adattamento e sopravvivenza, che ci ricorda l’importanza di tutelare questi delicati ecosistemi.
Museo all’aperto di Luicciana
Ci troviamo tra le vie e nel cuore della piccola comunità di Luicciana, nel comune di Cantagallo, un angolo di Toscana davvero speciale e che sa raccontarsi in un modo unico. Qui infatti si trova un affascinante Museo all’Aperto, creato nel 1984 e che unisce opere di arte contemporanea a uno scenario naturale di rara bellezza. Le opere si scovano passeggiando per le vie e sono realizzate da artisti di fama nazionale e internazionale. Ma come nasce questo piccolo grande gioiello? Tutto ha origine dalla volontà di riscoperta culturale, ispirata dalla ricca storia locale e dal desiderio di coniugare passato e presente. La storia di Luicciana ha accompagnato il paese attraverso tante vicissitudini e trasformazioni, le più recenti tristemente dovute al passaggio del fronte della Linea Gotica. Nel 1983 nacque l’iniziativa “Arte nel Paesaggio”, che ha dato vita a questo straordinario museo a cielo aperto, dove ogni angolo può diventare un’esposizione permanente, con le opere dislocate in tutto il borgo, integrandosi perfettamente con il paesaggio circostante e dando vita a un dialogo tra arte e natura. Il museo è un vero viaggio nelle correnti artistiche di Land Art e Arte Povera, che sfidano la tradizione museale e portano l’arte direttamente nel cuore della comunità. Tra i protagonisti di questa avventura creativa spiccano nomi come Vinicio Berti, Silvio Loffredo e Gualtiero Nativi, insieme a tanti altri artisti di spicco che, negli anni, hanno arricchito questo spazio con le loro opere. Il nostro consiglio è dunque quello di prendervi un po’ di tempo per passeggiare lungo le strade di Luicciana per coglierne ogni dettaglio, scovando opere e materiali che raccontano storia e storie, anche quelle di giovani artisti, che trovano in questo luogo un’opportunità preziosa di espressione e una fonte di ispirazione.
Centro Visite di Spedaletto
Il centro propone iniziative, didattica ed eventi per adulti e bambini, escursioni, laboratori, uscite scolastiche, momenti ricreativi ed incontri di approfondimento, cercando di creare il terreno per uno scambio culturale ed esperienziale. Nel centro si apprende come, vivere a contatto con l’ambiente naturale, permetta di riscoprire un legame profondo con lo spazio e l’equilibrio che ci circonda. Lo spirito che anima il centro vede l’educazione scolastica con un ruolo cruciale in questo processo, poiché è nelle scuole che si forma la coscienza critica delle nuove generazioni. Per questo il centro offre alle scuole molte possibilità di attività didattiche ed esperienziali, pensate per diverse fasce d’età e in linea con i programmi scolastici, che comprendono escursioni, laboratori e esplorazioni del territorio. Il centro inoltre organizza eventi culturali e ricreativi per tutti, tra cui incontri divulgativi su temi naturalistici e storici, attività sui mestieri tradizionali del territorio, laboratori creativi con materiali naturali, visite a castagneti, seccatoi e mulini ad acqua, attività olistiche immersi nella natura, orienteering e caccia al tesoro, percorsi di terapia forestale, letture, spettacoli teatrali e pomeriggi musicali, proiezioni di documentari e reportage di viaggio, esposizioni fotografiche.
Centro visite di Cantagallo
Il Centro Visite della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo è uno dei riferimenti per l’informazione, accoglienza e attività didattiche rivolte agli escursionisti, scuole, curiosi e ai visitatori della riserva. Il centro è facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che privati, e nei pressi troviamo un parcheggio. La struttura, internamente, è dotata di diversi spazi, sale, aula didattica e sala polivalente con le sue vetrate affacciate sulla bella natura della Riserva. Troviamo anche una cucina attrezzata e spazi esterni versatili per il visitatore, luoghi dove sostare, dove sedersi per pregustare l’avventura che attende tra gli alberi della grande Riserva. Contatti Comune di Cantagallo: 0574 95681