Il paesaggio che ci accompagna a Fossato è lussureggiante, con una fitta vegetazione di abeti, faggi e castagni che sembrano avvolgere l’abitato. Partiamo proprio dagli alberi per raccontarvi di questo borgo e in particolare, dai castagni, che sono stati per tutta la Riserva e non solo una risorsa fondamentale: il loro prezioso frutto veniva raccolto e lavorato in molteplici preparazioni diventando un alimento essenziale sia per il consumo domestico che per la vendita. Dove erano i castagni erano anche i mulini, essenziali per la trasformazione del prodotto e di cui troviamo ancora oggi evidenze anche molto suggestive.
Le origini di Fossato ci portano indietro di secoli e secoli. Dalle poche capanne di pastori, l’abitato entrò a far parte dei possedimenti di Matilde di Canossa nel secolo XI e divenne un luogo fortificato. Passò poi alla Chiesa e infine agli Alberti fino a quando nel XIII secolo il borgo divenne Comune Rurale Autonomo, confine tra Granducato, Stato Pontificio, Contea di Vernio.
Proviamo a tornare indietro nel tempo alla scoperta della sua storia passeggiando tra gli edifici. Tra questi, la chiesa di San Lorenzo, custodisce un altro testimone delle tradizioni e dell’arte di queste terre: un crocifisso ligneo, a rappresentare anche in queste terre l’impronta delle tradizione di questo tipo di produzioni artistiche figlie della maestria e della scuola fiorentina del Rinascimento.